American Pale Pale. Tratti di stile.

American Pale Pale. Tratti di stile.


Molti pensano che produrre una American Pale Ale sia cosa semplice: basta buttare nel pentolone (e nel fermentatore) una quintalata di luppolo e la birra viene da se’. Niente di più sbagliato. Produrre una APA in stile, fresca e profumata non è affatto facile. Non è un caso che in giro ce ne siano centinaia e che solo poche si distinguano nel mucchio.

A livello di produzione casalinga, a mio avviso tre sono gli aspetti che vanno tenuti maggiormente in considerazione.

BASE MALTATA. È molto difficile gestire la base maltata di una American Pale Ale. Non dovrebbe infatti essere troppo esile ma allo stesso tempo dovrebbe lasciare sufficiente spazio ai luppoli per esprimersi al meglio. A seconda delle interpretazioni, la struttura maltata può essere più o meno presente ma deve sempre limitarsi a un ruolo di supporto. Il BJCP concede aroma e gusto che vanno dal pane al biscotto fino al caramello, ma bisogna fare attenzione in particolare a quest’ultimo: nelle Pale Ale americane gli aromi caramellati sono sempre in secondo piano (a differenza delle Pale Ale inglesi, dove viene loro concesso a volte uno spazio maggiore). Un bell’articolo di Gordon Strong sulla rivista online Brew Your Own ci viene in aiuto con alcuni utili consigli.

LUPPOLO. Sembra facile rendere aromatica una American Pale Ale: basta buttare tanto luppolo in dry hopping e il problema è risolto. Quello che accade spesso, però, è che l’aroma c’è, è pungente, ma non è piacevole né ben composto. I luppoli devono essere freschi e ben dosati. Usare troppe varietà contemporaneamente senza la giusta maestria può rendere l’aroma ingombrante, poco pulito e “rozzo”. La pulizia al naso in questo stile è tutto, raggiungerla è tutt’altro che facile. Usare luppoli freschi aiuta, certo, ma bisogna anche saperli dosare e soprattutto è fondamentale tenerli a contatto con la birra il giusto tempo quando si utilizzano in dry hopping, per evitare che rilascino sapori astringenti e aromi vegetali (qui alcuni consigli da fonti autorevoli su come effettuare al meglio il dry hopping: Jamil Zainasheff, Brew Your Own, New Belgium). Pulire bene la birra finita è fondamentale: pezzi di luppolo nel bicchiere non sono solo antiestetici, ma contribuiscono anche a sporcare il  mouthfeel (10 Tips for clear homebrew). Inutile specificare che i luppoli devono essere di origine americana, anche se a volte si ottengono interessanti profili mischiando luppoli americani e luppoli continentali (ma attenzione a caratterizzare bene lo stile).

FERMENTAZIONE. Il lievito gioca un ruolo di secondo piano in questo stile, ma non è detto che debba essere completamente assente dall’aroma. Qualche estere fruttato può essere presente (lo concede anche il BJCP), ma l’importante, anche in questo caso, è che non intralci l’aroma sprigionato dai luppoli. Le varietà di lievito americane sono ovviamente le più indicate, poiché in generale sono più attenuanti e producono pochi esteri (aromi fruttati) se fatti lavorare alle giuste temperature. A mio personale avviso, un lievito liquido non necessariamente fa la differenza in uno stile come questo: si possono produrre ottimi esempi dello stile con i lieviti secchi della Fermentis (US-05), Lallemand (Bry-97) e Mangrove Jack’s (M44). Un interessante post su US05 e M44 lo trovate sul blog Lo-Fi Brews.

Ma qual è la vera differenza tra IPA e APA? Le differenze sono sottili e soprattutto la zona di sovrapposizione tra i due stili è piuttosto ampia. Indubbiamente le IPA sono tendenzialmente più alcoliche, più amare e in genere più luppolate. Non sempre però si riesce a tirare una linea di confine netta e precisa. Su questo tema ho trovato particolarmente interessante l’intervista al birraio di Anchor Brewing, il birrificio americano che per primo, nel lontano 1975, produsse il primo esempio di American Pale Ale: la Liberty Ale. Consigliandovi di leggere tutta l’intervista, riporto qui un breve passaggio:

Amid the evolving climate of craft beer styles, the term “IPA” leapt to the forefront by the late 1990s. Pale ales had absolutely ruled for a number of years and were now almost mundane – dated even, according to some – even though they still were very popular and everybody still made one. Besides, “IPA” seemed to sound exotic and special.  Just saying “IPA” sounded cooler. Suddenly everybody was brewing an IPA.

Pronti per partire con le vostre creazioni? Ci vediamo alla prima tappa, la sfida è aperta. A brevissimo la data (parliamo comunque della metà di marzo) e l’apertura delle iscrizioni. C’è ancora tempo per mettersi a produrre (un paio di mesi).