2015. Terza Tappa. Com’è andata.

2015. Terza Tappa. Com’è andata.


Ed eccoci, come di consueto a valle di ogni tappa di Brassare Romano, alla pubblicazione del resoconto della serata.

Questa terza tappa si è svolta al Buskers Pub di Mirko Caretta, che già ci aveva ospitato in occasione della seconda tappa dell’edizione 2013 svoltasi a pochissimi giorni dall’apertura ufficiale del pub. Cogliamo subito l’occasione per ringraziare tutto lo staff del Busker’s che ha gestito in modo ottimale la serata.

Ospite d’onore della serata è stato Agostino Arioli del Birrificio Italiano, che è stato così disponibile da spostarsi fino a Roma proprio per partecipare alla serata. Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: è raro trovare un birraio del suo livello così disponibile e aperto al confronto. Grazie Agostino per aver preso parte alla giuria della terza tappa di BRO2015!

Non dimentichiamoci degli altri giudici, storici e stoici nella loro costante partecipazione. Ecco la giuria al completo:

La Giuria al completo

Gli homebrewers che hanno partecipato a questa terza tappa dell’edizione 2015 sono stati 21, tra cui 6 che hanno spedito le loro birre da fuori Roma. Per via dell’elevato numero di iscritti e per evitare di arrivare alle premiazioni in ora troppo tarda, abbiamo deciso di iniziare le valutazioni delle birre anche se il pub era ancora piuttosto vuoto.

Già dopo le prime quattro o cinque valutazioni, il locale si è iniziato subito a riempire di homebrewers, molti dei quali si posizionavano con le sedie in direzione dei giudici per carpire dalle loro espressioni indicazioni sul giudizio delle birre. Continuo il viavai degli homebrewers dal tavolo a fianco della giuria, dove venivano lasciate le bottiglie con la birra avanzata. Una delle parti che più ci piace di BRO è che gli homebrewers e i presenti possono assaggiare tutte le birre in gara e farsi un’idea del livello qualitativo medio.

Marco Manni - HB di GuidoniaStefano Sorgente - Mario Capone - Stefano Pomi

Durante la valutazione delle birre, Agostino Arioli ci ha fatto notare come la confusione, la musica e l’odore di cibo servito ai tavoli non rendessero facile la valutazione delle birre. Questo è indubbiamente un punto debole di BRO, ne siamo coscienti. Allo stesso tempo però riteniamo che sia anche uno degli aspetti che lo rende unico: pochi sono i concorsi in cui le birre vengono valutate sotto gli occhi di tutti e i vincitori premiati a fine serata. Il bello di BRO, a nostro avviso, è l’aspetto conviviale delle serate: lo scambio di opinioni tra homebrewers e tra giudici e homebrewers è quello che secondo noi rende le serate di BRO diverse dagli altri concorsi. Sicuramente questo bilanciamento tra “convivialità” e “serenità per i giudici” è quello a cui dovremo più lavorare per migliorare BRO nella prossima edizione.

A ogni modo, Agostino a fine serata ha colto lo spirito della manifestazione divertendosi insieme a noi e concedendoci una interessante intervista video che pubblicheremo la prossima settimana insieme al consueto video della serata.

Ma veniamo ora alle birre. La scelta dello stile American Amber Ale ha indubbiamente creato qualche problema sia agli homebrewers che ai giudici. Si tratta infatti di uno stile poco diffuso in Italia: la quasi totale assenza di esempi in stile facilmente reperibili in commercio ha portato alla produzione di birre mediamente buone, ma poco in linea con lo stile di riferimento. Anche le valutazioni dei singoli giudici sono state alle volte un po’ discordanti tra loro, segno che i parametri di riferimento non erano probabilmente univoci. Il BJCP era ovviamente sempre sul tavolo dei giudici, ma forse la mancanza di abitudine nel bere questo stile ha influito sia sulle produzioni che sull’uniformità dei giudizi.

Per questo motivo mi viene spontaneo fare questa esclamazione: A(merican) A(mber) A(le) stile cercasi! Forse chi ha prodotto le birre si è troppo lasciato influenzare dall’aggettivo american: non necessariamente tutte le birre americane prevedono quintalate di luppolo nella ricetta!

Molte delle birre presentavano infatti una luppolatura eccessiva (in particolare erano troppo amare), un corpo troppo esile e una secchezza eccessiva. Molte erano buone ma fuori stile, pochissime però presentavano difetti gravi. Agostino a fine serata ci ha raccontato come le AAA sono birre in cui bisogna concentrarsi sulla parte maltata equilibrando un buon gioco di malti caramellati con i luppoli che non devono coprire ma anzi esaltare la base maltata. Molte birre mancavano di rotondità e morbidezza al palato, sempre secondo Agostino.

Ma ora veniamo alle cose serie, e ricordiamo i nomi dei tre vincitori di questa tappa:

  1. Birrificio del Molino (Leonardo Tufoni, Matteo Catalini, Matteo Pulcini) con 36,1 punti.
  2. Stefano Sorgente con 33,9 punti
  3. Andrea Berardi con 31,8 punti

La classifica completa e dettagliata della serata la trovate nella pagina delle classifiche. A livello di classifica generale, il Birrificio del Molino conserva saldamente la prima posizione seguito da Stefano Sorgente, partecipante storico di BRO noto per arrivare molto spesso al secondo posto 🙂 (lo scorso anno arrivò secondo nella classifica finale dopo una lotta testa a testa con Brewing Bad)

1° Classificato Birrificio del Molino

2° Secondo Classificato Stefano Sorgente

3° Classificato Andrea Berardi

Per concludere vorremmo ringraziare anche Mr Malt per i premi messi a disposisione (50€ in buono acquisto ai primi classificati di ogni tappa), tutta la giuria per aver partecipato, il Buskers Pub, Agostino Arioli per la sua partecipazione straordinaria e tutte le persone presenti durante la serata.

Ci vediamo tutti quanti alla quarta tappa di BRO che si terrà a dicembre al mitico Ma Che Sete Venuti A Fa e che sarà dedicata allo stile Russian Imperial Stout. Le iscrizioni apriranno lunedì 28 settembre alle 9.30 (sempre 25 i posti disponibili).

“Buona Birra dal Barone Birra & Brewing Bad”